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HOW TO TAKE TRAVEL PORTRAITS ETHICALLY

October 29, 2017 21 Comments
🇮🇹️VERSIONE ITALIANA Taking portraits of the people I meet on my travels is one of the most challenging, inspiring and …
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5 BOOKS EVERY CREATIVE SHOULD READ

October 18, 2017 1 Comment
🇮🇹VERSIONE ITALIANA Since I got serious about writing my book I started feeling all sorts of blocks and fears. Writing …
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HOW I TAKE MY INSTAGRAM PICTURES (solo)

September 29, 2017 1 Comment
One of the questions I get asked the most is “How do you take your instagram pictures when you are …
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I FINALLY DID IT! – I’m on Youtube!

September 24, 2017 1 Comment
🇮🇹VERSIONE ITALIANA I don’t remember when exactly I started thinking and feeling I wanted to start a youtube channel, it …
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ARTIST TALK – DONNA FERRATO

August 13, 2017 2 Comments
🇮🇹ITALIAN VERSION A few weeks ago I went to Cortona for Cortona on the Move with Canon Italia where I Interviewed Donna Ferrato. …
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ON MY SHELF THIS MONTH

July 31, 2017 0 Comment
There was a time when i lived in NYC, before I started traveling like a maniac, that I was reading …
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ABOUT ME

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My name is Sara and I'm the photographer behind QUEST FOR BEAUTY.
I’m an Artist, a former dancer, a writer, a traveler, a Dreamer and I recently left my life in NYC to be on the road full time. Join me on my adventures around the world!

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🇮🇹c’e’ qualcosa che vorrei che leggeste! Sul mio blog c’è un nuovo articolo bomba, molto più importante di “Instagram ha creato un mostro”—sta volta mi fanno sparire davvero 😅—e’ un articolo che parla di un mostro silenzioso fatto di immagini che si nutre delle nostre insicurezze e ci soffoca l’autostima. Trovate tutto spiegato nelle stories. Vorrei che le guardaste, se le trovate utili vorrei che le condivideste, o questo post, perché il messaggio che ho da dare sta volta e’ importante, importante per chiunque si sia mai sentita\o “mai abbastanza” vorrei che quelle persone—spesso donne— sapessero che non e’ colpa loro ma di un sistema fatto apposta per sfruttarci. . Questa sono io 6 anni fa, quando ero una fotografa di moda in carriera a NYC e mi guardavo allo specchio con le lacrime agli occhi e mi volevo rifare il naso e mi photoshoppavo la faccia nelle foto perché mi faceva schifo la mia pelle. Quanto e’ cambiata la mia vita da allora, quanto sono grata di non essermelo mai rifatto il naso, quanto sono fiera di potermi guardare allo specchio con un sorriso adesso. . Nessuno dovrebbe guardarsi allo specchio con le lacrime agli occhi. Guardare le stories, ripostatemi, se conoscete giornaliste o influencers che hanno davvero influenza passategli il messaggio! Ogni rivoluzione inizia con una conversazione , con voi ne voglio avere una importante nei prossimi giorni, stay tuned 🙏🏻😘 VVB . 🇬🇧sorry guys for posting so many stories in Italians I’ll promise you I’ll be doing them in English soon just give me. Few days to get this done and then it’s English turn 🙏🏻💛 much love
🇬🇧Eng in comments . 🇮🇹“Che cazzo ci faccio qui?” Apre così il mio libro, un libro che inizia negli Stati Uniti, un libro che e’ finalmente finito e fuori dalla mia testa. E’ stato un parto ragazzi 😅 . Ci sono voluti 3 anni per scriverlo, o meglio e’ da 3 anni che lo volevo scrivere ma non mi decidevo mai a mettere il culo sulla sedia, scrivendolo solo nella mia testa. Perché avevo davanti il nemico numero uno degli artisti: la resistenza( quella di cui parla Steven Pressfield in ‘the war of art’). La resistenza ha tanti volti: quello della procrastinazione che ti dice “va be, domani inizio”; quello della paura che ti dice:”sarà una merda” quello dell’insicurezza che ti dice: “chi ti credi di essere per scrivere un libro?” Ma la resistenza si può battere! Come? mettendo il culo sulla sedia e iniziando, facendo un piccolo passo alla volta, restandoci e tornandoci ogni giorno. Alla fine dalla prima all’ultima parola ci sono voluti 4 mesi. 4 mesi stranissimi, con una pandemia di mezzo e una scomparsa totale dai social( eh si, ho perso un botto di followers ma era la cosa più giusta da fare, non sarei mai riuscita a scriverlo altrimenti.) Questo e’ stato il viaggio più difficile che abbia mai fatto, e anche se la strada per arrivare nelle librerie e’ ancora lunga (uscirà a gennaio con Mondadori) per la prima volta nella mia vita ho finito qualcosa di—per me—grande, qualcosa a cui ho dato tutto quello che potevo dare e che spero davvero potrà dare qualcosa anche a voi. Non so quale sia la cosa più difficile che abbiate mai fatto in vita vostra ma so che prima o poi dobbiamo fare tutti i conti con la resistenza—ogni volta che iniziamo un nuovo progetto, ogni volta che nasce un nuovo sogno—se ci si impegna, se si inizia, se si abbracciano la pazienza e la perseveranza, alla fine però se ne esce vincenti, e con qualcosa di bello tra le mani ✨ . volevo ringraziare col cuore chi e’ rimasto qui nonostante il mio assenteismo, Il vostro supporto mi permette di continuare a creare, e ne avrò più bisogno che mai nei prossimi mesi🙏🏻💛 VVB
“A volte la vita è’ dura. Le cose vanno storte, in amore, nel lavoro, nel l’amicizia, nella salute e in tutti i modi in cui la vita potrebbe andare storta. E quando le cose si mettono male questo è quello che dovresti fare: MAKE GOOD ART!” —Neil Gaiman . 🇮🇹Giorno numero ? Autoritratto scattato durante Un altro pomeriggio senza tempo dentro una bolla che sembra non finire mai. Come per tanti di voi il mio mondo mi e’ un po’ crollato sotto i piedi, il volto del futuro è diventato sfuocato, incerto, imprevedibile, e—benché scrivere mi tiene la mente occupata—ci sono giorni dove e’ inevitabile ascoltare la voce della preoccupazione. È normale, dopo anni a 1000 all’ora ci ritroviamo fermi. Aspettiamo. Che passino le ore, che cambino le notizie, che torni il caldo, che arrivi il 3 maggio. Ma poi? Il mondo fuori dalle nostre case-prigioni e’ cambiato, In limbo tra distanze obbligatorie, abbracci illegali, baci virtuali, sospiri dietro le mascherine. la normalità e’ diventata diversa, e il diverso fa paura, si sa. Ma quando la Paura—quella nemica fedele—bussa alla porta, quando la Preoccupazione parla ai pensieri, invece di ascoltarla io mi butto dentro quello che da sempre e’ un rifugio sicuro: la creatività. È lei che mi ricorda che dal nulla nasce tutto, e che anche chiusi tra 4 mura si possono far nascere dei mondi. Creare, costruire, ricostruirsi. Il domani e’ incerto per tutti, si, perché per la prima volta nella nostra vita NESSUNO sa davvero un cazzo, ma l’ignoto è’ un alleato, perché quando niente e’ certo tutto è’ possibile. Stringiamo i denti guys 💪🏻💛 Love, — . P.s. se volete vedere come ho fatto questa foto trovate il dietro le quinte nelle stories 😘 🇬🇧 Self portrait shot in another timeless afternoon in this endless bubble. Like for many of you, my world has crumbled beneath my feet, the face of the future became out of focus, uncertain, unpredictable, and—though writing my book helps keeping my mind occupied—there are days where it’s inevitable to hear the voice of Worry. It’s normal, after year gone by at 1000 [continues inCOMMENTS #ftwotw
🇮🇹“La felicità è una scelta”, è la frase che mi devo ripetere ogni giorno quando apro gli occhi. Il momento in cui l’ho capita questa frase, mi sono rialzata dalla caduta dell’anno scorso(figurativa), ma ho dovuto scalare una montagna vera—alta 5895metri per la precisione—per sentirmela nelle ossa e crederci talmente tanto, da potervene parlare in un libro. Abbiamo tutti le nostre montagne da scalare, per alcuni di voi la montagna è cambiare lavoro, cambiare percorso, fare un viaggio che si sogna da tanto, prendere casa, dire a qualcuno “ti amo”, lasciare andare qualcuno che non amiamo più, andarsene… etc, etc. Per molti di voi la montagna può sembrare irraggiungibile, perché il mare di merda in cui state sguazzando adesso è talmente denso che sembra infinito. “La felicità è una scelta”. Il primo passo da fare per uscire dal nostro mare di merda è scegliere. Scegliere di voler star bene, di cambiare la tua vita, di diventare autore del tuo destino, non vittima. Scegliere di volersi bene, di amarsi, di amare, di far del bene, di evolversi, elevarsi. Scegliere di essere coraggiosi, di rischiare, di scegliere la parte migliore di se. Scegliere sempre l’amore alla paura. Scalate le vostre montagne. Ci saranno tante salite, ma una volta arrivati sulla vostra vetta, vedrete il mondo come non l’avete mai visto prima, pieno di meraviglia, di bellezza, di speranza, di vita. Una vita che vale la pena vivere. parola di chi c’è stato! . Grazie a @maranguhotel per aver reso quest’avventura possibile, a @ferrino_official per aver fornito abbigliamento e attrezzatura tecnica per questa scalata 🙏🏻 Foto scattata con la EOS R @canonitaliaspa . 🇬🇧Happiness is a choice” is the sentence I repeat every morning when I open my eyes. I stood up from the figurative fall I took last year the moment I truly understood the meaning of that sentence but I had to climb an actual mountain—a 5800meters one to be exact—to feel that sentence in my bones and being able to talk to you about it in a book. We all have our mountains to climb. For some of us the mountain is changing career, changing path, take a trip you’ve been dreaming of ...[CONTINUES IN THE COMMENTS...]
“Because in the end, you won’t remember the time you spent working in the office or mowing your lawn. Climb that goddamn mountain.” —Jack Kerouac . 🇮🇹Sono passate quasi 2settimane e guardo questa foto ancora incredula. Ho scalato la mia montagna, sono arrivata in cima, ho ripreso il controllo della mia testa e del mio cuore, ultimamente iniziano persino ad andare d’accordo quei due. Per chi se l’è’ perso, vi ri-racconto la storia dietro questa mia avventura nel prossimo post; per ora diciamo solo che se qualcuno avrebbe detto alla me di un anno fa—una me persa, annullata, senza una casa o mezza radice, col cuore spezzato e l’anima impregnata di tenebra—che oggi starei guardando questa foto scattata sulla cima del Kilimanjaro, dopo aver firmato il contratto per un libro con una delle case editrici più grosse d’Italia, nella mia casa con-la-carta-da-parati-coi-cactus-che-fa-molto-asilo-svedese dove passano sempre un sacco di amici, con un uomo straordinario al mio fianco, sentendomi—oddio—felice...probabilmente gli avrei sputato in un occhio😅 perché un anno fa non vedevo altro che merda, perché un anno fa pensavo che niente era più possibile, perché un anno fa avevo smesso di CREDERE nei sogni, nell’amore, nella vita, nel fatto che potesse meravigliarmi. Ma, per quanto ti puoi distruggere—o lasciarti distruggere—la vita non smette mai d credere in te, ti tira addosso qualche palata di merda si, ma poi ti scaraventa in mezzo a un orda di unicorni che vomitano arcobaleni, e sta a te saltarci sopra al galoppo. TUTTO CAMBIA ragazzi, la fortuna gira, la merda ha una fine se da parte nostra c’è la volontà di uscirne; immaginate l’inimmaginabile, provateci anche nei momenti più bui, perché anche se oggi sembra tutto inutile da qui a 1anno potreste essere sulla vetta della vostra montagna, guardando la strada percorsa con le gambe a pezzi si, ma con gli occhi pieni di meraviglia e i polmoni che espirano vita. Climb that goddamn mountain🤟🏻 . Grazie a @maranguhotel per aver reso quest’avventura possibile, a @ferrino_official per aver fornito abbigliamento e attrezzatura tecnica per questa scalata 🙏🏻 Foto scattata con la EOS R @canonitaliaspa 🇬🇧English in the comments
“Climb the mountain not to plant your flag, but to embrace the challenge, enjoy the air and behold the view. Climb it so you can see the world, not so the world can see you.” ― David McCullough Jr . 🇮🇹 Un altro anno, un altro aereo, un altro viaggio, un altro “CHE CAZZO CI FACCIO QUI?” , forse il più grande “Che cazzo ci faccio qui?” della mia vita. 5800 metri in salita davanti a me. Una montagna che mi sono promessa di scalare mentre precipitavo nel baratro più buio che abbia mai visto in 30 anni. Mi dicono tutti che sono coraggiosa, che non ho paura di niente; ma La Paura—quella fedele traditrice—è’ la mia più vecchia compagna di viaggio (e di vita). Compare ogni volta che cerco di cambiare qualcosa, ogni volta che faccio un salto nel vuoto, ogni volta che lascio avvicinare qualcuno (sopratutto se lascio avvicinare qualcuno). Poi si fa sentire—puntualissima—con un sussurro la notte prima della partenza, ti accompagna a braccetto in aeroporto, ti si siede accanto sull’aereo, sulla jeep che ti porterà al campo, e lo sai, ormai lo sai che ti accompagnerà a tratti per tutto il cammino. Ti dice che le batterie non basteranno, le memory card nemmeno, farai un disastro; ti dice che non reggerai il freddo, che le tua gambe molli e non allenate non riusciranno mai a portarti sulla vetta. Ma che io arrivi in cima o no, se faccio il primo passo, se metto un piede davanti all’altro, finchè le forze non mi abbandoneranno, sta volta vinco io vecchia stronza! Perché essere coraggiosi non vuol dire non avere paura, vuol dire avere una paura fottuta ma non ascoltarla, farlo comunque. Un passo alla volta. KILIMANJARO (io e la mia Paura) siamo qui! 🤟🏻💪🏻 P.S.Seguite le stories per vedere cosa succede dietro le qui te di quest’avventura 😘 . 🇬🇧 Another year, another plane, another trip, another “WATH THE FUCK AM I DOING HERE?” Maybe the biggest one yet. 5800 meters uphill in front of me. A mountain I promised myself I would climb while I was free falling in the darkest tunnel I had ever seen in30 years. People tell me I’m brave, they say I’m fearless. But Fear—that loyal traitor—has been my oldest traveling and life companion. I hear her [...CONTINUES IN COMMENTS]
“Mine was the twilight and the morning. Mine was a world of rooftops and love songs.” ―Roman Payne . 🇮🇹Jodhpur, Rajasthan, india - oh India 💛 sono già reimmersa nella mia vita a Brescia ma gli strascichi di questa India ci metteranno un po’ a sfumare. E’ stato un viaggio impegnativo: Il freddo, il caos, le negoziazioni estenuanti, la solita povertà a cui non ti abitui mai del tutto...se ci si fermasse lì si tornerebbe a casa con l’idea sbagliata. In India bisogna andare oltre, guardare al di là di quello che si ha davanti, perchè se la si osserva, se la si ascolta questa terra magnifica e crudele, una terra che a volte puzza di marcio, di merda e di morte, ma che profuma anche di vita e di saggezza, di incenso e di magia, se la Si ascolta con il cuore si impara a guardare tutto con occhi diversi. L’India ha il potere di sbatterti in faccia quello che non riesci (o non vuoi) vedere, ti sradica qualche certezza, ti strappa qualche crosticina dalle ferite che stai cullando da troppo tempo trasformandole in cicatrici, e poi ti butta di fronte ai tuoi limiti, facendoti capire cosa e’ ora di lasciare andare, cosa e’ ora di iniziare ad accogliere ed accettare. l’India ti insegna che il bello è il brutto sono parte della stessa cosa, che non c’è l’uno senza l’altro. Grazie India, I’ll be back 🙏🏻✨ . 🇬🇧jodhpur, Rajasthan, India - oh India 💛 I’m back to my life in Italy but the trails of this India will take a while to vanish within. It has been a tough trip, the cold, the chaos, the exhausting negotiations, the usual heart wrenching poverty you never get used to...if you’d stop to this you’d get home with the wrong impression of what this ancient land is. In India you have to look beyond what you have in front of you, you have to learn to listen to her. And if you do listen, if you truly observe this magnificent and brutal place, you’ll learn to see with different eyes, you’ll learn to see the beauty around the chaos, and there’s a lot of both in India. India teaches you that the ugliness and beauty go hand in hand, one wouldn’t exist without the other. Thank you india, I’ll be back 🙏🏻✨
🇮🇹L'India assale, prende alla gola, allo stomaco. L'unica cosa che non permette è di restarle indifferente. —Tiziano Terzani . Esco dall’aeroporto e mi infilo in un taxi. Passati i primi chilometri ingannevoli tirati a lucido, eccola l’india: strade ricolme e brulicanti di umanità, gente che si incrocia, si intreccia, si taglia la via. Falò accesi a cazzo sui marciapiedi, Cani, cani malconci ovunque, difficili da guardare. Scimmie che si arrampicano sui cancelli di una giungla recintata. Due mucche attraversano la strada lente e incuranti, tra un fiume di tuk tuk, carretti che trasportano qualsiasi cosa, auto scassate o nuove di zecca che creano nuvole che non dovremmo respirare. Colori. I sari delle donne, i turbanti dei Sikh, i templi, i fiori. I clacson aggressivissimi che perforano l’udito e gli odori il cervello, il silenzio un utopia a Delhi, la solitudine impossibile. Gente, gente ovunque, in ogni direzione, onnipresente. E mentre osservo la vita srotolarsi dal finestrino mi sento in pace in questo bellissimo casino trasudante di umanità che l’India e’ sempre stata e sempre sarà. India, oh India 💛 e’ bello essere di nuovo qua! . Ragazzi, sono tornata a Delhi e sono tornata in me, entrambe sensazioni stupende. Non perdetevi le mie stories per vedere cosa succederà in questa avventura 😘 . 🇬🇧I get out of the airport and inside a taxi. Once we pass the first kilometer of tidy roads there it is the India I know: streets filled of humanity, crossing, cutting the way. Dogs, dogs everywhere, monkeys hanging on the gate of a danced jungle. Cows cross the street slowly and carelessly daring the sea of tuk tuk and cars. Colors. The saris, the turbans, the temples, the flowers. Noises, silence is utopia in Delhi, solitude impossible. People, people everywhere. And while I look at life unfolding through my window I feel so in peace in this incredible mess of beautiful humanity India can be. India, oh India, is good to be back 💛 . Guys I’m back in Delhi and back to myself, both great feelings! Don’t miss my stores for a taste of real India 😘
“We travel, some of us forever, to seek other states, other lives, other souls” —Anaïs Nin . 🇮🇹 ci siamo quasi! Lunedì volo a Delhi, in India per la sesta volta, e ogni volta prima di partire sento quel brivido che ho sentito tre anni fa. Ogni viaggio in India e’ una nuova avventura, un novo tuffo nell’ignoto, una nuova occasione per lasciarsi alle spalle il proprio mondo e andare a braccia aperte verso quello che il viaggio porterà. Come sempre vi porto con me, partendo dal caos di Delhi, passando per i colori del Rajasthan, arrivando a quella che per molte persone in India e’ l’ultima metà della propria vita, la città sacra, Varanasi, un posto magico dove l’energia e’ diversa da qualsiasi altro angolo di mondo. Vi farò vedere tutto e vi racconterò un sacco di storie, Siete pronti? Io si✨carichissima 🤟🏻 ci vediamo a Delhi! . It’s almost time! On Monday I’ll fly back to Delhi, it’s my 6th time in India, but every time I go back I feel that shiver I felt the first time 3 years ago. Every trip to India is a new adventure, a new dive into the unknown, a new opportunity to leave my world behind and go towards whatever the trip will bring with my arms open. As usual I will bring you with me, starting from the Chaos of Delhi, continuing through the colors of Rajasthan and ending up in the city that is the last stop in the life of many Indian people, the holy city, Varanasi, a place where the word magic makes total sense, a place where the energy is different from any other corner of the world. I’ll show you everything I see and I’ll tell you many stories, are you ready? I am! ✨see you in Delhi 🤟🏻 P.s magari l’anno prossimo portò anche voi 😉
“Somewhere between the bottom of the climb and the summit is the answer to the mystery why we climb.” — Greg Child .[🇬🇧🙏🏻in the comments] 🇮🇹a Gennaio scalo il Kilimanjaro 🤟🏻🤟🏻🤟🏻 E’ il mio modo per iniziare il 2020 e salutare il 2019 con un calcio nel culo e un bel vaffanculo, perché e’ stato l’anno più brutto e difficile della mia vita. Scalo il kili per mantenere una promessa fatta a me stessa al mio compleanno.Un paio di settimane prima mi sono scaraventata sul fondo più profondo di un abisso in cui non avrei mai pensato di ritrovarmi, persa nei meandri più oscuri della mia anima, pesavo 12 kg in meno, non stavo più in piedi, non c’ero più, annientata da un amore che non e’ mai nato. Fino a quel momento pensavo di essere forte, di non aver bisogno di nessuno, ma in quei giorni mi sono vista dissolvere e ho conosciuto una parte di me che non pensavo esistesse. Il giorno del mio compleanno non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, quella spirale di dolore e tenebre mi sembrava infinita, senza uscita, la vita inutile, senza senso; ma in quel letto,tra le mille lacrime, mi sono promessa che da lì a un anno sarei tornata quella di prima, che mi sarei rimessa in piedi, e—siccome faccio fatica a non rendere tutto una sfida 😅—ho giurato a quella me di prima che insieme avremmo raggiunto la vetta del Kilimanjaro. Ci sono voluti 8 mesi per arrampicarsi (con tutte le forze in me) fuori da quel baratro di merda e tornare a star bene. Durante la scalata ho imparato un sacco di cose, ho capito che l’unico modo per non cadere nei precipizi e’ volersi bene e rispettarsi, e dare fiducia agli altri ma senzmai potere. La me di prima e’ tornata, però adesso c’è anche una me nuova, una me che vede ancora unicorni che vomitano arcobaleni ma vede anche i sacchi di merda che la vita ci mette in spalla. C’è il bello è c’è il brutto, siamo tutti sia luce che ombra, l’importante e’ scegliere sempre la parte migliore di noi stessi e di quello che la vita ci mette davanti, se impariamo a non cedere alla parte più debole e a continuare a rialzarci, a cercare la luce, tutte le vette sono raggiungibili. La felicità e’ una scelta. Che lo spirito di Bourdain mi assista 🤟🏻😂
“Any damn fool can beg up some kind of job; it takes a wise man to make it without working.” ― Charles Bukowski . 🇮🇹 il riciclaggio di foto continua. Questa l’ho scattata a Fez, nei Tanneries, dove conciano le pelli e dove l’odore ti annienta con vampate abominevoli(le foglie di menta che ti danno da metterti sotto il naso non ti salvano!). Riciclo foto vecchie e sto in silenzio perché ho scelto di prendermi questo mese per fare solo questo: scrivere. Giornate passate sulla tastiera tra casa e biblioteca, tra lampi di genio e momenti di disperazione creativa, tra un “dai ce la posso fare, sono sulla strada giusta” e un “no e’ una merda, nessuno lo leggerà mai”...ma sto sulla tastiera, ci provo, a volte fisso la pagina bianca—che e’ forse il posto più rancido dove sia mai stata, altro che i tanneries—a volte arrivano le muse. Sto libro e’ un parto ragazzi, mandate good vibes va😅🤟🏻 🤟🏻 (e consigli se ci sono scrittori tra di voi!) . 🇬🇧another old pic. This one was shot in Fez, Morocco, in the tanneries, a place where they dye leather. It stinks like hell down there (the mint leaves they give you to put under your nose won’t save you!). I post old photos and I don’t show up a lot because I’ve taken this month to do just one thing: writing. These are days spent on the keyboard, typing or staring at the damn white pege—the most rancid place I’ve ever been too—days spent between home and the library, between strokes of genius and creative desperation, between a “this is good, I’m on the right path” and a “fuck this is total shit, it’s gonna suck, no one is going to read it”. But I keep on the keyboard, and if I stay long enough sometime the muses show up. I hope it will all be worth it cause writing this book is like giving birth (or what I imagine giving birth could be like)😅 send me good vibes guys🤟🏻
🇬🇧this morning I woke up with a lot of new people from Iran on this account, so Hi and Welcome to all the new Iranian friends🤗 and thank you all so much for the beautiful messages you are writing about the video I made, there’s nothing better than knowing you are happy of how I portraited Iran . Another confirmation that Making work that comes from your heart will always be the best and only way to touch the heart of others. Have a great weekend guys 😘 . 🇮🇹Altra foto riciclata dell’Iran 😅 vi scrivo di getto e di fretta quindi male: apparentemente il mio video e’ stato mandato in onda su una televisione iraniana, e su YouTube (sull’account dell’agenzia iraniana con cui lavoro) e’ andato un po’ virale, risultato: c’è un dibattito iper politico nei commenti e centinaia di messaggi di ringraziamenti. La soddisfazione non viene dai numeri alti raggiunti ma dall’essere riuscita a far parlare un po’, e dalle parole che mi stanno scrivendo gli iraniani,mi ringraziano per aver rappresentato e ritratto il loro paese in modo giusto e onesto (anche se ci sono tante cose che ho evitato di dire per ragioni molto complesse che un giorno vi spiegherò), penso sia la cosa più bella da ottenere per chi fa storytelling. lo storytelling umano, quello che per me batterà sempre 1000 a zero quello superficiale e patinato, e tutto questo e’ l’ennesima conferma che creare lavoro che viene dal cuore (o dall’anima, chiamatelo quel che volete) e’ e sara’ sempre l’unico modo per andare a toccare i cuori degli altri. Buon weekend guys 😘 P.s sono aperte le iscrizioni per il mio viaggio in Iran, tra qualche giorno metto tutto online per chi non ha visto l’email!
“Anyone who isn't embarrassed of who they were last year probably isn't learning enough.” —Alain de Botton . **book spoilers**[🇬🇧in the comments] 🇮🇹Oggi e’ un giorno importante. Ho ricevuto una lettera che chiude un capitolo iniziato 10 anni fa, quando ero ancora una ragazzina di 21 anni, ingenua e superficiale, innamorata dell’America e dell’American Dream, e quando tutto il mio mondo girava attorno alla danza. Quando odiavo l’Italia, il suo pessimismo cronico, il cinismo che mi veniva sbattuto in faccia quando parlavo dei miei sogni, e quando allora ho mollato tutto per inseguirli a Los Angeles quei sogni. Senza nessuna certezza in tasca, con due valigie in mano, guidata solo da quella voce testarda che avevo dentro, la stessa voce che mi ha portata a fare tante tante cazzate in questi 10 anni: vivere in una specie di comune con 27 coinquilini (i “West Hollywood kids” ci chiamavano), andare avanti senza un dollaro in tasca, una relazione travagliata finita nel peggiore dei modi, una dipendenza pesantissima da xanax, 13 case diverse, troppi uomini, vite incrociate, sogni infranti, una macchina fotografica che ti salva da tutto, ti salva da te, la carriera nella moda, la consapevolezza che ti spacca e ti fa cambiare rotta, iniziare a scrivere, Il blog,I viaggi, Instagram, il mondo, l’umanità, mollare di nuovo tutto in cerca di quella verità che ancora oggi inseguo, e poi innamorarsi, per la prima volta a 30 anni, perdersi, dissolversi, fermarsi, ripartire, risalire... E’ stato ‘a hell of a trip’ ragazzi, a volte bellissimo, altre meno, ma ringrazio di aver sempre seguito quella voce che ho dentro, anche quando mi ha portata in posti di merda, perché mi ha fatto arrivare fino a qui oggi, senza alcun rimpianto. Oggi e’ un giorno importante perché riguardando indietro a questi 10 anni ho capito quanta strada ho fatto, quante vite ho vissuto, quante volte sono cambiata. E ci sono ancora tante miglia da percorrere e cambierò ancora 1000 volte, ma oggi ho una lettera in mano che chiude un capitolo, un capitolo che leggerete sulle...[CONTINUA NEI COMMENTI]
English below ⬇️ 🇮🇹”Fermati ogni tanto. Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo” —Tiziano Terzani . La versione italiana del video dell’iran e’ finalmente su YouTube (link nelle stories). Ho fatto tutto da sola (riprese, montaggio, testi, voice over, sottotitoli, etc etc) ci ho messo una cosa tipo 30, forse 40 ore. Non sono una videomaker, ne lo voglio diventare (e la qualità scarsa del video lo dimostra);ma adesso che riguardo quello che e’ saltato fuori da quelle ore infinite mi sento in pace, e so che questo video si avvicina un po’ a quello che vorrei davvero fare col mio lavoro e con la mia vita (in scala molto più grande), il mio Sogno con la S maiuscola, cioè raccontare storie, a 360°, storie che non posso più raccontare solo con la fotografia. Come arrivare lì ancora non lo so... Nelle ultime settimane sto correndo tanto, tra un meeting e l’altro, un workshop, un festival, un evento, una cena, gli amici, il lavoro al pc, I video, il libro...a volte non ci capisco più un cazzo perche c’è troppo e tutto mischiato insieme, e mi maledico per essere una casinista. Ma poi arriva una sera dove riesci finalmente a sederti,guardare indietro,unire i puntini,e vedi che tutto ha un senso e sai che—anche se a tentoni—stai andando in quello giusto,di senso, e che tutto, anche la cosa più piccola,anche quella più brutta che ti e’ successa,piano piano ti stan portando proprio lí. Spero che anche voi abbiate tempo di sedervi un po’ oggi, buona serata guys😘 . 🇬🇧“Stop sometime. Stop and let yourself be carried away by that feeling of wonder in front of the world” —Tiziano Terzani . I’m using this month to rest,study,write and create new things for you.There’s a lot going on behind the scenes, often it seems all a mess to me cause I’m always running,But then comes a night like tonight where I get to sit down, and I look back at all the mess and connect the dots,and everything make sense.✨ P.s.Sorry if I keep posting stories in Italian but I often have to communicate things that are only related to Italy and don’t want to bore you.I promise you I’ll do more stories in English soon,thank you all for being here even i speak in Italian a lot😘
“Rebel children, I urge you, fight the turgid slick of conformity with which they seek to smother your glory.” ― Russell Brand . 🇮🇹durante il mio viaggio in Senegal sono finita (per caso) in una delle pochissime scuole inclusive del paese. ‘Demain Ensemble’ e’ una scuola dove bambini con e senza disabilità studiano insieme con gli stessi identici diritti all’istruzione (i bambini disabili spesso vengono esclusi dalle altre scuole). Dopo una mattinata passata a scuola il direttore (l’uomo che ha fondato la scuola 9 anni fa, dopo aver perso la vista) ci ha invitate a casa sua per pranzo. Sono questi momenti di scambio che mantengono la mia passione per il viaggio viva: entrare, anche se solo per un secondo, negli spaccati di vita quotidiana di gente magari ordinaria ma—e più viaggio più me ne rendo conto— che molto spesso, fa cose veramente straordinarie. . 🇬🇧during my trip to Senegal I ended up in an Inclusive school, a school where children with and without disabilities can study together with equal access to education (in Senegal unfortunately disable kids often are excluded from regular schools). After a morning spent in the school the principal (the man who founded the school 9 years ago after losing his eyesight) invited us to his home to have linch with his family. These are the moments that keep my passion for traveling alive: to enter, even for a second, into someone’s eorld and learn about their daily life, their struggles, their dreams. The more I travel the more I realize that most of these ‘ordinary people’ I meet are doing truly extraordinary things.
“I’m going to be careful about what I say here. Even here. Like I said. Words have consequences.” —Anthony Bourdain 🇬🇧There’s a new video up on my YouTube channel(link in the stories), it’s a video I particularly care about because it’s a video about Iran, a country that left deep marks on my heart. Words matter in Iran. I weighted mine thoughtfully in this video. 10 minutes are not enough to talk about this incredible country, but I hope they’ll be enough to make you curious about it, and I hope one day you’ll go see it with your own eyes, and hopefully you’ll fall in love with it as much as I did 💛🇮🇷 . Huge thanks to @surfiran for this adventure and to @bahar__sd and @mehdi.bakhshi.inn for showing me their country through their eyes. . 🇮🇹c’è un nuovo video sull’iran sul mio canale YouTube.(link nelle stories) E’ difficile dire tutto quello che vorrei dire sull’ Iran in 10 minuti. E’ un paese complicato e dolorosamente bello, un paese con cui sento una connessione particolare, e in cui ho incontrato persone che mi sono rimaste dentro. Cerco di raccontarvelo in questo video , e, dato che le parole contano in Iran, ho pesato le mie con coscienza. La versione italiana arriva settimana prossima, intanto per chi mastica l’inglese, here it is!
“The farther you go, however, the harder it is to return. The world has many edges, and it's easy to fall off.” ― Anderson Cooper . 🇮🇹E anche questa avventura e’ giunta alla fine. Sono stati 10 giorni veloci, intensi, straripanti. Senza un piano, senza aspettative, lasciando che fosse il viaggio a guidarmi, ho vissuto momenti e situazioni che non sarei mai riuscita a vivere se non avessi lasciato tutto in mano al caso. Ho conosciuto persone che mi hanno accolto nella loro casa, che hanno condiviso il loro piatto con me, che mi hanno fatto vedere il loro paese tramite i loro occhi. Questo Senegal e’ stata una sorpresa continua, una bella sfida, e sicuramente un grande spunto di riflessione; e’ un paese che smonta gli stereotipi. Tolleranza, multiculturalità, povertà, progresso, innovazione, creatività, musica, cibo...vi racconterò tutto sul blog a breve! grazie a chi ha seguito il viaggio nelle stories, vi e’ piaciuto il Senegal? spero di avervi fatto venir voglia di vedere questo paese con i vostri occhi! (Trovate tutto salvato nelle stories in evidenza) Ci vediamo in Italia guys 😘 . 🇬🇧end of the road, end of the adventure. It has been 10 fast-intense-full days. Without a plan, without any expectation, I let the trip guiding me and I lived moments and experiences I would have never got to live if I didn’t let every thing in the hands of faith. I met people that opened the doors of their home to me, shared the same plate of food, showed me, proudly, their country through their eyes. This Senegal has been a constant surprise, a good challenge, great food for thought; because Senegal is a country that defies stereotypes. Tolerance,multiculturalism, poverty, progress, innovation, creativity, music, food...I’ll tell you all about it on the blog soon. Thanks to those of you who followed this trip in the stories, I hope I triggered a bit of curiosity for this country that definitely deserve to be seen with your own eyes! (Everything is saved in the highlights) See ya all back in Italy 😘
“Live, travel, adventure, bless, and don't be sorry.
“Happiness is the consequence of personal effort. You fight for it, strive for it, insist upon it, and sometimes even travel around the world looking for it” —Elizabeth Gilbert . 🇮🇹scusate l’assenteismo cosmico, sono viva eh (grazie per i vostri messaggi preoccupatissimi 😅 vvb💛), e’ stata una settimana un po’ impegnativa tra la preparazione del viaggio imminente (che alla fine segue la mia solita tattica del ‘a caso’) e la programmazione di un paio di progetti e dei viaggi da fare con voi l’anno prossimo (chi vuole venire in Iran/Madagascar/e bo, vediamo quali altre mete tra un po’!?). In più non avevo cose particolari da dirvi ne foto nuove da condividere quindi preferisco stare in silenzio e non intasare ulteriormente la piattaforma che ultimamente mi sembra sempre di più un po’ una fabbrica del niente o una catena di riproduzione di cose già viste, straviste, fatte, rifatte 🤓 polemica in arrivo dopo il viaggio in Senegal, parto lunedì e non vedo l’ora di scoprire il paese (con voi al mio fianco virtualmente). Prima di partire vi dico un paio di cose su questo viaggio nelle stories! Buona serata guys 😘 . 🇬🇧 Sorry for being M.I.A it’s been a busy week and also I didn’t have anything important to say nor new pics to share so I thought it was best not to further fill this platform with nothing, since lately it seems it’s becoming more and more a factory of nothingness or a chain of reproductions of things we’ve all seen over and over again(new complaining article arriving after my trip!) I’m leaving for Senegal on Monday and I can’t wait to discover this new country with you on my side virtually! Have a great day guys 😘
“Travel is about the gorgeous feeling of teetering to the unknown” —Anthony Bourdain . 🇬🇧in the comments⬇️ . 🇮🇹Rieccoci! Tra pochissimo torno in Africa. L’altra sera ho preso un volo per un paese dove non sono mai stata, ho scelto così, di getto, a istinto, un paese di cui so poco,poco turistico, poco fotografato, e sopratutto non “instagrammato”. Mentre guardavo lo schermo del Mac che diceva “Thank you, your trip is booked!”, l’immancabile domanda—ormai compagna di vita—mi squillava in testa come una sirena: ”CHE CAZZO STO FACENDO?” Zittita subito la voce della Paura—la mia fedele nemica—la risposta e’ arrivata chiara: Sto tornando verso di me. Verso il Viaggio per cui ho iniziato a viaggiare 4 anni fa, quando ero piena solo di curiosità e voglia di esplorare, imparare, crescere, raccontare; quando Instagram non era ancora una parte così grande della mia vita; quando non c’erano ancora influencers, Instagram spots e sponsorizzazioni; quando viaggiavo solo per me, per il mio progetto @quest.for.beauty e per il puro piacere di scoprire un mondo nuovo, una cultura diversa, le sue facce; il tutto completamente a caso, da sola, con pochi soldi in tasca, senza ne un piano preciso ne aspettative, e sopratutto, senza una lista di foto da scattare. C’e’ tanto, troppo, da dire su come Instagram e gli influencers(parola che continuo a detestare nonostante io faccia parte della categoria) stiano cambiato il modo in cui si viaggia oggi. Nell’ultimo anno e mezzo ho visto cose tristi e agghiaccianti,viaggiare sta perdendo di significato,per me in primis, e, a costo di passare per la solita moralista sovversiva rompicoglioni e ipocrita, vi parlerò di tutto questo casino in un articolo che sto scrivendo e pubblicherò al ritorno da questo nuovo viaggio, un viaggio che faccio per capire cosa significhi veramente viaggiare per me. Parto per cercare di capirci qualcosa, forse per vedere se sono ancora capace a viaggiare davvero; forse e’ l’ennesima sfida con me stessa, forse un tentativo di riconnettermi alla verità, all’autenticità. E l'unico modo che conosco per trovarla, è di buttarmi nell'ignoto, barcollandoci dentro. P.s. Vi dico dove vado nelle stories prossimamente!

©Sara Melotti 2020