Un paio di settimane fa sono tornata in India, questa volta con ActionAid Italia  per un progetto sulla violenza contro le donne. C’e’ una parte della mia vita che non vi ho ancora raccontato e non vi raccontero’ fino a quando finiro’ il mio libro, ma per ora diciamo solo che questo argomento mi sta molto a cuore, quindi quando ActionAid mi ha chiesto di fare questo viaggio con loro sono stata felicissima.

Abbiamo passato una settimana a Bhopal—una citta’ nello stato Madhya Pradesh—lavorando con il Gaurvi center (Il partner di ActionAid a Bhopal), parlando con le donne che stanno aiutando che sono state vittime di violenza. Abbiamo ascoltato le loro storie e documentato quello che gli e’ successo. Non vi mentiro’ e’ stato abbastanza pesante emotivamente, le storie di queste donne erano agghiaccianti, e da donna io stessa, non riuscivo a smettere di pensare “potrebbe succedere a me”.

Questa esperienza mi ha fatto pensare molto a cosa vuole dire essere donna. Anche se abbiamo fatto molti progressi per quanto riguarda l’uguaglianza di genere, essere donna e’ ancora molto piu difficile e pericoloso di essere un uomo. La nostra sicurezza personale e’ un pensiero inconscio costante. Un uomo che sta semplicemente camminando per strada la sera non si preoccupera’ mai della possibilita’ di essere stuprato, una donna si! Generalmente un uomo adulto si preoccupa per la porpria sicurezza sessuale solo se deve andare in prigione. Una donna invece deve preoccuparsene semplicemente esistendo. Dobbiamo preoccuparci di come ci vestiamo, cosa diciamo, come ci comportiamo.

C’e’ tanto lavoro da fare per raggiungere l’uguaglianza di genere. E bisogna ricordarsi che noi nell’Occidente abbiamo una vita molto piu facile confronto a quella di innumerevoli donne in paesi in via di sviluppo.

 

Il 35% delle donne e le ragazze nel mondo (quindi 1 su 3) è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti.

Quello che ho visto in india mi ha spezzato il cuore. Essere nata femmina in india e’ pericoloso. Anche se la legge protegge i diritti delle donne la societa’ e’ ancora di stampo patriarcale e svaluta la donna come essere umano e di conseguenza tantissime donne subiscono violenza ogni giorno.

La violenza ha molte sfumature, c’e’ la violenza fisica (in india il 70% delle donne e’ vittima di violenza domestica), che nei casi peggiori si trasforma in omicido: omicidi di dote, omicidi d’onore, omicidi per stregoneria, infanticidio femminile e aborto selettivo (che oggi ha un tasso altissimo) succedono ancora spesso. C’e’ la violenza sessuale: stupri, stupri di gruppo, stupri coniugali sono all’ordine del giorno. C’e’ la violenza psicologica: abusi verbali e minacce. E la lista continua con attacchi con l’acido, matrimoni precoci, traffico di esseri umani.

ln india ogni 20 minuti viene violentat una donna

Voglio condividere con voi le storie di queste donne coraggiose, meritano di essere ascoltate!

SAYEEDA

Suo marito ha iniziato a picchiarla quando ha partorito una figlia femmina. I pestaggi erano talmente pesanti che Sayeeda ha perso l’udito da un lato. Quando e’ rimasta di nuovo in cinta e il marito ha scoperto si trattava di un altra femmina i pestaggi sono peggiorati. La sorella di Sayeeda (anche lei vittima di violenza domestica) si e’ trasferita a casa sua per rassicurarsi che il marito non la uccidesse. Dopo la nascita della seconda figlia Sayeeda ha denunciato il marito e e’ andata a vivere con le figlie e la sorella a casa del padre poliziotto, dove vivono tuttora.

SHITAL

Il marito era alcolizzato e dipendente dal gioco d’azzardo. L’abusava constantemente sia fisicamente che psicologicamente, minacciandola, trattandola come una schiava concubina. Continuava a picchiarla anche quando era incinta. Un giorno ha perso tutti i suoi soldi al gioco d’azzardo e ha usato Shital come pegno per ripagare i suoi debiti, vendendola ad un altro uomo per un mese. Dopo 3 anni di matrimonio e abusi il marito’ l’ha lasciata per un altra donna e si e’ rifiutato di pagarle gli alimenti. Oggi Shital sta ancora lottando per l’aiuto economico che il marito le deve.

RANI

Dopo essersi sposata la suocera ha iniziato a torturarla perche’ la famiglia di Rani non ha pagato la dote per il matrimonio(anche prima del matrimonio si erano accordati che non ci sarebbe stata nessuna dote). Il marito, incoraggiato dalla madre, ha iniziato a picchiare Rani. Un giorno, e’ tornato a casa dal lavoro e Rani aveva gia preparato la cena, furioso perche’ quello che aveva cucinato non era cucinato nel modo giusto l’ha picchiata a sangue, lasciandola paralizzata. Dopo il pestaggio i genitori di Rani l;hanno riportata a casa loro per prendersene cura. Oggi Rani sta lentamente guarendo. Il lato destro della faccia e’ paralizzato e cosi e’ il suo braccio. Fa fatica a camminare e non riesce nemmeno a tenere in braccio la figlia (partorita poco prima del fatto) che ora chiama la nonnna “Mami”. 

SAYAMI

Suo marito e’ stato ucciso dal fratello. I suoceri dopo la morte del figlio hanno portato via l’unico figlio maschio di Sayami per compensare la perdita di entrambi i figli (uno morto, un in prigione). Un giorno Sayami ha deciso di andare a riprendersi il figlio. Ha preso un tuk tuk per andare in citta’. Dopo poco sono saliti due uomini ed hanno iniziato a stuprarla a turni mentre l’autista continuava a guidare in cerchio per il quartiere. A un certo punto l’autista si e’ fermato e l’ha sruprata anche lui per poi lasciarla in strada.

La polizia e’ stata in grado di rintracciare gli stupratori grazie al telefono di Sayami che era caduto nel tuk tuk durante lo stupro. Tutti e tre gli stupratori ora sono in prigione.

 

SHAIMEEN

Shaimeen e’ stata stuprata 8 volte dal datore di lavoro. Ha chiesto aiuto al centro Gaurvi e grazie al loro intervento e’ stata ricollocata. Grazie al coraggio di Shaimeen nel denunciare il fatto l’uomo che l’ha stuprata ora e’ in prigione. Shaimeen e’ stata molestata anche dal nuovo datore di lavoro. 

L’India e’ un paese stupendo, ha una cultura affascinante e ricca di spiritualita’, ma e’ ancora una terra per uomini. E mentre nell’occidente ci battiamo per uguaglianza retributiva, qui le donne devono ancora battersi per la propria vita.

Ma credo fortemente che le cose possono cambiare. ONG come ActionAid stanno facendo un buonissimo lavoro nell’aiutare ad accelerare il progresso, ma dobbiamo tutti fare la nostra parte ed essere componenti attivi in questo cambiamento. In questo caso il cambiamento e’ questione di azione e prevenzione. Con l’empowering donne e ragazze possiamo dare strumenti di difesa. Con il dare un istruzione alle ragazze, ed educando i ragazzi sull’uguaglianza e la sua importanza, possiamo prevenire situazioni orribili. Gli uomini, sopratutto gli uomini, devono prendere parte a questa conversazione: la violenza sulle donne non e’ affare sono delle donne, e’ un problema di cui si devono occupare anche gli uomini. Un uomo ascolta un altro uomo. I ragazzi ascoltano gli uomini. E se piu uomini si battono per i diritti delle donne vedremo un cambiamento piu rapido.

Gandhi ha detto “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”…

Io voglio vedere un mondo dove essere nata femmina non e’ uno svantaggio e faro’ la mia parte nel far diventare questo mondo una realta’. E tu?

 

Love

S

Un grazie veramente grande ad ActionAid Italia per questa esperienza incredibile. E’ stata intensa, cruda, bellissima e illuminante. Se volete vedere il dietro le quinte di quello che abbiamo fatto a Bhopal ho fatto un vlog. Dategli un mi piace 👍 su youtube e iscrivetevi al mio mio canale se vi piace! 😀

 

*alcuni nomi sono stati cambiati per tutelare la privacy delle vittime