Cavalcare gli elefanti è una delle attività turistiche più comuni in molti paesi Asiatici; infatti una delle prime immagini che ci vengono in mente pensando alla Thailandia o all’India, è quella di un elefante cavalcato. Per tanti questa pratica è una casella da spuntare sulla lista dei desideri di viaggio, pensate a quanti likes prenderebbe una foto a cavalcioni sopra un bell’elefante! Beh, forse è meglio se ci ripensate invece: la realtà che si cela dietro questo tipo di attività non è solo oscura, ma agghiacciante e sbagliata di base.
Non molte persone sono a conoscenza di come funziona, quindi lasciate che ve lo spieghi, e, una volta appresa la cruda verità, spero che nessun numero di likes sulle vostre foto su instagram vi spinga mai a salire su un elefante.
LA VERITÀ DIETRO AGLI ‘ELEPHANT RIDES’
L’elefante non è un animale naturalmente predisposto ad avere un umano sulla propria schiena, per farlo deve essere domato—quindi sottomesso—e il processo a cui sono sottoposti è straziante.
“THE CRUSHING” – IL PROCESSO DI SOTTOMISSIONE DELL’ ELEFANTE
Quando l’elefante—di natura selvatico, abituato a vivere in branchi numerosi e a percorrere lunghe distanze in spazi aperti—è ancora un cucciolo viene preso e separato dalla madre (questo porta pesanti danni psicologici a entrambi i pachidermi, che sono dotati di un alta intelligenza emotiva), poi viene messo in una gabbia dove inizia il processo per ‘spezzare il suo spirito’. Questo processo si chiama “The Crushing” (che in inglese significa spezzare, schiacciare, frantumare, accasciare), il nome dice già tutto.
Le gambe posteriori dell’elefantino vengono legate alla gabbia così da impedirgli di muoversi, poi viene lasciato senza ne acqua ne cibo e picchiato continuamente (solitamente con un bastone con un uncino in metallo sulla punta) finchè la povera creatura non si sottomette, ammansito e con lo spirito a pezzi, e inizia a rispondere ai comandi del mahout (l’addestratore). Questo processo può durare per giorni.
Dal momento della sottomissione in poi l’elefante diventa uno schiavo in nome del turismo, costretto ad essere cavalcato di giorno e incatenato incapace di muoversi di notte. Sono stati documentati moltissimi casi di elefanti deceduti per via delle percosse, tanti altri smettono di mangiare come unico atto di ribellione alla nuova e ingiusta vita impostagli.
I DANNI
Lesioni ai piedi – All’inizio della sua vita di schiavitù il cucciolo di elefante è costretto a camminare legato da una corda ad un elefante più adulto, andando ad una velocità che non è per niente naturale per la sua stazza ancora piccola; questo causa danni e lesioni permanenti ai suoi piedi.
Lesioni alla schiena – L’elefante non è naturalmente predisposto a trasportare pesi sulla sua schiena, anche se soni animali enormi il peso li danneggia.
Infezioni – La maggior parte dei ‘giri sull’elefante’ sono “chair-rides” cioè una sedia viene montata sulla schiena dell’elefante così che i turisti ci si possano sedere sopra stando comodi. Queste sedie fanno malissimo all’elefante, causandogli delle vesciche che portano a serie infezioni.
COSA POSSIAMO FARE PER FERMARE QUESTA PRATICA?
Se hai cavalcato un elefante in passato ma non eri a conoscenza di quello che hai appena letto non sentirti troppo una merda, purtroppo non sono in molti a sapere della crudeltà che si cela dietro questa pratica. Io non lo sapevo fino a quando sono stata in Thailandia la prima volta e dei ragazzi incontrati in viaggio me ne hanno parlato. Però ora che sapete la verità potete contribuire anche voi nel vostro piccolo ad aiutare a fermare questo tipo di abuso. Ecco come:
Boicottate – Non cavalcate gli elefanti. Mai. Con la sedia, senza sedia, MAI. Mai, mai, mai, capito?!
Ricercate posti etici che si occupano di ‘Elephant Rescue'(salvataggio di elefanti) – sono poche ma ci sono delle organizzazioni e dei santuari che si occupano del recupero e del benessere degli elefanti abusati. State attenti però, ci sono centinaia di posti che si spacciano per etici ma in realtà continuano ad abusare gli elefanti (per esempio state alla larga da chi offre ‘bagni con gli elefanti’ o camminate senza sedia, l’elefante sta lavorando così). Prima di visitare uno di questi posti fate tante ricerche, guardate le recensioni, contattate persone che ci sono state, etc, etc.
Denunciate gli sfruttatori – Avete una voce, usatela! Se capitate in un posto che abusa gli animali scrivete una recensione spiegando le pratiche losche svolte su tripadvisor. Se avete un blog approfittatene, ma anche un post sui social puo andare lontano, non sottovalutate mai il potere di internet!
Spargete la voce – raccontate a più persone possibili quello che avete appena imparato, amici, famiglia, conscenti; Se conoscete qualcuno che sta per fare un viaggio in Asia cogliete l’occasione al volo. Scrivetelo su fb, su twitter, fate una story su instagram, condividete il link a questo articolo allo sfinimento!
ALTRE COSE DA SAPERE
In Asia almeno tre elefanti su quattro vivono in condizioni inadeguate; ma il turismo animale non etico—che sposta 110 milioni di persone all’anno—non coinvolge solamente gli elefanti, sfortunatamente si estende a molte altre speci.
Evitate i selfie con le tigri e i leoni, gli animali vengono pesantemente sedati, spesso incatenati, e costretti ad atteggiamenti per loro completamente innaturali; posti come Tiger Kingdom in Thailandia sarebbero da far chiudere subito e per sempre.
Bisognerebbe anche stare alla larga dalle scimmie ballerine, dagli spettacoli con i delfini e dagli incantatori di serpenti, tutti animali vittime di abusi e crudeltà.
Durante il prossimo viaggio in Asia tenete a mente questo articolo e fate del vostro meglio per non essere complici di questa industria crudele!